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Lettere alla redazione... |
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Scritto da Alberto Fortunati | |
sono Alberto Fortunati e chiedo se è possibile pubblicare un appello che vorrei rivolgere al dottor Fabrizio Pacifici, che mi onoro di conoscere e che è presidente della Fondazione Aiutiamoli a Vivere nonchè rappresentante delle associazioni all'interno del Comitato Minori stranieri. Ho seguito con estremo interesse e attenzione in questi anni l'appassionato, proficuo e solerte lavoro del dottor Pacifici e pur se a volte mi sono trovato su opinioni diverse dalle sue ho sempre apprezzato il suo GRANDE impegno per il bene comune e l'ASSOLUTO rispetto della legge. Mi è stato comunicato da fonti particolarmente attendibili, e del resto chi era presente all'evento me lo ha successivamente confermato, che in occasione del convegno nazionale di Aiutiamoli a Vivere chiusosi il 3 dicembre a Clusone (Bergamo) il presidente Pacifici AVREBBE DATO la sua disponibilità nei confronti di Alessandro Giusto e Maria Chiara Bornacin a fare in modo che la associazione “Aiutiamoli a Vivere” possa attuare tutte le procedure per assicurare il soggiorno in Italia della bambina che i coniugi hanno sottratto (come recita il capo d'imputazione della Procura di Genova emesso nelle prima metà di settembre 2006 in coincidenza con la sparizione di Vika). In quella sede i coniugi si sarebbero detti pentiti di quanto combinato e stando a quelle dichiarazioni, pur non condividendone la sostanza, non vedo quali appelli a ritirare la disponibilità del dottor Pacifici potrebbero essere inviati. Anche perchè il presidnete Pacifici ha al fianco un consiglio nazionale con il quale può e deve valutare in assoluta libertà tutte le scelte che competono esclusivamente ad "Aiutiamoli a Vivere". Ravviso però in questi giorni un riverbero della volontà dei coniugi di Cogoleto di disprezzare il comportamento del Ministro per la solidarietà sociale Paolo Ferrero, che gode della mia più totale approvazione, in spregio a cinque mesi di violenze psicologiche commesse a carico di tutte quelle famiglie ingiustamente danneggiate dal comportamento dei Giusto-Bornacin, comportamento che ha costituito la scintilla di eventi ben più tragici e che ci vedono ancor oggi pressochè impotenti. Mi rivolgo a Lei, signor Presidente Pacifici, consapevole che la sua disponibilità a recepire istante dal basso sia sempre massimale, Le chiedo di fare in modo che i coniugi di Cogoleto NON ABBIANO ALCUN TRATTAMENTO DI FAVORE in funzione dell'ospitalità o dell'adozione di Vika da parte della sua associazione sino a quando UFFICIALMENTE E PER ISCRITTO i coniugi avranno GARANTITO il rispetto delle norme. Condizione indispensabile per un sia pur minimo appoggio all'accoglienza, Lei me lo insegna, è la DEFINIZIONE attraverso apposito procedimento giudiziario, della posizione giuridica dei signori Giusto e Bornacin. Già considero personalmente oppressiva la presenza nella Commissione Bicamerale per l'Infanzia del senatore Giorgio Bornacin (An), per le ragioni a Lei ben note, mi auguro che da parte del Comitato Minori Stranieri e specificatamente da parte di un'associazione importante come la Sua NON ARRIVI ALCUN SOSTEGNO IMMOTIVATO DA PRECISE NORME A QUESTE PERSONE. Sono certo che Lei, dottor Pacifici, agirà come sempre ha fatto nel TOTALE RISPETTO della Legge e RINUNCERA', semmai avesse davvero pronunciato quelle parole il 3 dicembre a Clusone al convegno nazionale, a DARE O REITERARE ALCUN TIPO DI DISPONIBILITA' per l'ospitalità di due persone che in quella sede si erano dette pentite e oggi (CORRIERE DELLA SERA, PAGINA 16 - 21 gennaio 2007) rigettano questa eventualità pronunciando anzi un grido di battaglia che suona come uno STUPRO A 30.000 BAMBINI E A TUTTI I CITTADINI ITALIANI IMPEGNATI NEL VOLONTARIATO. Concludo questa lettera appello rinnovandoLe, signor Presidente Pacifici, i sensi della mia più profonda stima e fiducia, certo come sono che anche dal Suo contributo nell'attività del Comitato Minori Stranieri arriverà un sostegno INEQUIVOCABILE alla riaffermazione della LEGALITA', elemento fondamentale per il ripristino di quei rapporti con la Bielorussia che Lei, per primo, ha sempre difeso, promosso e sostenuto in ogni sede istituzionale, privata o pubblica. SaperLa, come sempre, al fianco delle famiglie per l'esclusiva tutela del bene comune è per le decine di migliaia di persone OSPITANTI la migliore garanzia per un corretto svolgimento dell'attività di accoglienza, che da molti anni rende onore al volontariato italiano. Con i più cordiali e affettuosi saluti. |
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