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Ultime notizie sulla questione permessi studio Italia/Belarus per minorenni Stampa E-mail
Scritto da Raffaele Iosa   
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Ricevo tantissime telefonate su come va la situazione della firma dell'accordo intragovernativo che darebbe avvio all'attuazione di permessi studio anche per ragazzi minorenni tra Italia Bielorussia e viceversa. Come noto, da fonti accreditate bielorusse avevo raccolto a novembre la notizia che era pronta e condivisa la bozza dell'accordo-quadro culturale che avrebbe dato avvio anche alla realizzazione del Regolamento per i permessi studio dei ragazzi bielorussi e italiani, con età dopo la fine della scuola dell'obbligo. La firma era prevista tra i ministri della Cultura dei due paesi entro 2-3 mesi. Conosco la bozza dell'accordo e gli annessi documenti perchè ci hanno lavorato colleghi del mio Ministero dell'Istruzione con i quali, come tecnico, mi sono confrontato e ai quali ho dato alcuni suggerimenti. L'art. 3 dell'accordo-quadro è perfetto ed apre proprio alla reciprocità dei due sistemi scolastici, al valore reciproco degli studi e alla possibilità di scambiare studenti tra i due paesi avendo la garanzia che tutto quello che si è studiato vale per i due paesi.

Naturalmente in questi mesi ho seguito giorno per giorno la vicenda. Ricordo a chi pensa malamente che AVIB si sarebbe "scordata" la questione dei permessi studio che è vero esattamente il contrario, che anzi AVIB è stata l'unica nella primavera-estate-autunno scorsi a lavorare alacremente e a denunciare pubblicamente un ritardo la cui unica colpa ormai è italiana e che ci ha fatto perdere un anno scolastico. Ho aspettato quindi tre mesi da dicembre a febbraio, ma adesso AVIB chiede conto del silenzio che invece sembra aver ricoperto oggi la questione. Problemi legati alle vicende politiche bielorusse e alla querelle con l'UE? Problemi legati alla caldissima fase internazionale con l'Africa del Nord? Problemi del nostro ministro della cultura quasi dimissionario? Oppure (non vorremmo ma...) calato interesse della politica italiana, perchè satolla delle adozioni arrivate e meno interessata invece ad aprire vera amicizia culturale ed educativa con tutta la Bielorussia? Accogliamo con piacere le recentissime dichiarazioni del Sottosegretario agli Esteri Mantica, gran signore, che ha sottolienato ieri in una visita a Mosca la necessità di non isolare la Bielorussia e di mantenere rapporti politici, diplomatici e sociali. Ricordiamo che tutte le dichiarazioni UE sulla Bielorussia dopo i fatti connessi alle elezioni presidenziali del 19 dicembre parlano di "sanzioni contro i governanti" ma non contro le popolazioni, anzi si vorrebbe aiutarle! Quindi sullo studiare dei ragazzi tra i due paesi (non adozioni mascherate e finti studi!) l'Italia non ha scusanti per continuare a perdere tempo. Il tempo tra un po' vorrà dire un altro anno scolastico buttato al vento. L'AVIB, nella prossima Presidenza di marzo, lancerà una campagna pubblica di sensibilizzazione sul tema, lasciando ancora questi pochi giorni per il dipanamento di una fase internazionale ingarbugliata, ma che non può nascondere il problema dei ragazzi bielorussi che hanno voglia di studiare in Italia. Sarebbe altrimenti molto grave se l'interesse italiano verso la Bielorussia in fatto di giovani restasse solo legato alle adozioni, tema di sacrosanto interesse per le famiglie interessate, ma anche di grande impatto mass mediatico e di consenso elettorale, ma certo non sufficiente. Anzi sarebbe odioso se volesse dire che l'Italia è interessata alla Bielorussia solo per "portare via dei bambini" e non anche per aiutare tutti gli altri che lì rimangono (come una nota di Wikyleax suggerisce per spiegare il viaggio del Presidente Berlusconi a Minsk). Sarebbe assurdo che nel 25° di Chernobyl non vi sia una solidarietà a tutto campo, tra cui quella degli studi che aprirebbero le frontiere e le culture tra i giovani e darebbe opportunità flessibili, più miti e dolci delle radicali adozioni a molti ragazzi che desiderano restare bielorussi ma studiare in Italia, come i ragazzi italiani che potrebbero studiare in Bielorussia.





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