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Il 23 settembre 2010 la Biblioteca Nazionale della Bielorussia, a Minsk, ha ospitato una tavola rotonda dal titolo: “Sulla strada verso l’abolizione della pena di morte in Bielorussia”. L’evento è stato organizzato dal Consiglio d’Europa in collaborazione con l’Assemblea Nazionale della Repubblica di Bielorussia. Alla tavola rotonda hanno partecipato l’ex ministro della giustizia francese Robert Badinter, i membri del gruppo di lavoro del Parlamento bielorusso per l’esame delle problematiche della pena capitale, i vertici del Ministero della Giustizia e della Procura Generale, i membri della Corte Costituzionale e di quella Suprema, nonché i rappresentanti della società civile bielorussa.

L’evento è stato incentrato sull’esame di eventuali passi da compiere verso l’introduzione di una moratoria sulle esecuzioni e l’abolizione della pena di morte in Bielorussia. Lo scambio di opinioni ha permesso ai partecipanti di definire alcuni aspetti di particolare rilevanza per l’esame delle modalità di introduzione della moratoria sulla pena di morte, in vista della sua abolizione. Nel suo discorso Hrygory Vasilevič, il Procuratore generale bielorusso, ha ribadito, che al momento nel Paese è ben evidente "un indirizzo generale verso l’abolizione della pena di morte". Lo dimostra una progressiva riduzione delle condanne a morte emesse dalla metà degli anni '90 a oggi. Inoltre, egli ha sottolineato che “l’introduzione della moratoria sulla pena capitale nel Paese è solo una questione di tempo”. Quindi, si è espresso a favore della continuazione dell’impegno teso a preparare l’opinione pubblica in Bielorussia a questo passo, evidenziando come lo stesso processo decisionale non fosse immediato nei Paesi europei, mentre gli Stati Uniti e il Giappone, pur essendo osservatori presso il Consiglio d'Europa, fossero ancora lontani dall’abbandonare la pena capitale.Mikalaj Samasiejka, il Presidente della Commissione permanente per la Legislazione e gli Affari giudiziari e giuridici della Camera dei Rappresentanti della Repubblica di Bielorussia, nonché il capo del gruppo di lavoro istituito in seno al Parlamento bielorusso per esaminare i problemi della pena di morte quale strumento di pena applicato nella Repubblica di Bielorussia, ha dichiarato che “la Bielorussia ormai sta per affrontare la questione dell’introduzione della moratoria sulla pena di morte o di una sua abolizione totale”, ma al momento nessuno è in grado di dire quanto tempo ciò potrebbe richiedere. A questo punto il deputato ha ribadito la centralità dell’opinione pubblica interna del Paese nello spingere verso una tale decisione. Importante era, inoltre, il suo riferimento alla dichiarazione finale del Congresso mondiale contro la pena di morte, svoltosi a Ginevra nel febbraio 2010, la quale poneva l’accento sulla necessità di tener conto dell’opinione pubblica nell’affrontare l’introduzione della moratoria sulla pena di morte o una sua completa abolizione.Nel coso della discussione è emersa la presenza, nell’opinione pubblica in Bielorussia, di diversi approcci sul tema della pena di morte.Viktar Halavanaŭ, il Ministro della Giustizia, ha costatato che nel mondo è presente una tendenza solida verso la riduzione del ricorso alla pena di morte, anche se la questione non fosse così semplice, quanto potrebbe sembrare. Da un lato, non vi sono obblighi internazionali in materia di abolizione della pena di morte, dall’altro, l’opinione pubblica in molti paesi, tra cui la Bielorussia, è contraria alla sua abolizione. Tuttavia, il Ministro ha osservato come in Bielorussia in determinate circostanze la pena di morte potesse essere commutata in ergastolo senza condizionale. I principali fattori a favore di tale scelta sono una costante diminuzione di omicidi registrata nel Paese e la necessità di eliminare del tutto ogni possibilità di errore giudiziario.I rappresentanti del Consiglio d’Europa hanno rilevato nei loro interventi che un’eventuale adesione della Bielorussia alla cerchia dei Paesi che rifiutano l’uso della pena di morte fosse importante perché in tal caso tutta l’Europa sarebbe in grado di parlare con una sola voce su quel tema, presentando a livello mondiale le rispettive iniziative.Al termine della tavola rotonda è stata resa pubblica l’informazione secondo cui il dialogo sulla pena di morte avrebbe continuazione nella mostra, realizzata in collaborazione con il Consiglio d’Europa, dal titolo “Morte non è giustizia”, che si sarebbe tenuta dal 9 ottobre all’11 dicembre 2010 presso il Museo statale bielorusso della Grande Guerra Patriottica a Minsk.

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