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Comunicato del Coordinamento Famiglie Adottanti - 25/01/08 Stampa E-mail
Scritto da Coordinamento Famiglie Adottanti   
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Facciamo riferimento al risultato della missione svolta dal Governo italiano in Bielorussia ed alla dichiarazione del Vice Ministro Kovaliova, di una definitiva chiusura delle adozioni internazionali anche verso l’Italia, per esprimere il profondo dolore e la profonda e totale disapprovazione e delusione da parte delle famiglie italiane in attesa di adozione. La dichiarazione bielorussa, seppure coerente con una realtà a tutti già evidente sulla base dei fatti, (35 adozioni nel 2006- 14 adozioni nel 2007) formalizza la decisione di non voler rispettare, nella sostanza e nella forma, gli accordi bilaterali sottoscritti con l’Italia e soprattutto di non voler rispettare la volontà e il profondo desiderio di centinaia di bambini e ragazzi bielorussi di poter vivere e crescere nella “loro” famiglia italiana.

Tale dichiarazione rivela, inoltre, come  le trattative e gli accordi siglati dal 2005 ad oggi e le procedure di esame e riesame  delle pratiche effettuate in Bielorussia siano stati  con molta probabilità, solo una strategia dilatoria attuata al fine di sfiancare la determinazione delle istituzioni e delle famiglie italiane, concedendo al contagocce uno sparuto numero di adozioni, per le quali tuttavia, siamo felici di aver lottato. Le famiglie, invece, pur di fronte alle dichiarazioni fortemente negative che giungevano dalla Bielorussia, hanno sempre creduto in un reale dialogo e nella possibilità che anche da parte bielorussa, potessero prevalere sugli ostacoli burocratici e gli interessi politici, principi di solidarietà, rispetto reciproco e la tutela degli interessi dei bambini coinvolti, soprattutto in ragione del legame profondo esistente fra le famiglie italiane adottanti, accoglienti e il mondo del volontariato solidale con le istituzioni e la società civile bielorussa. Per questo continuiamo a ritenere assurdo e inaccettabile l’atteggiamento bielorusso verso le adozioni internazionali ed in particolare verso quelle 600 adozioni che erano state iniziate prima del fatidico blocco del novembre 2004. Non aver voluto dare seguito agli impegni presi con l’Italia in questi anni ci sembra, infatti, una inutile crudeltà che nulla di buono potrà portare alla Bielorussia, anche nel rapporto fra le istituzioni e quei ragazzi ai quali si vuole pervicacemente negare una famiglia. Per questo chiediamo al Presidente Lukaschenko ed al Governo Bielorusso di modificare l’orientamento assunto, di non spegnere la speranza di questi ragazzi, di realizzare il loro desiderio assicurandogli un futuro di amore e di riconoscenza verso il proprio paese di origine, con ciò contribuendo anche a tenere vivo e fecondo il rapporto speciale che unisce l’Italia e la Bielorussia. Come Coordinamento siamo in attesa di conoscere le intenzioni del Governo e della CAI relativamente agli esiti della missione ed al rapporto con la Bielorussia, per valutare, con tutte le famiglie coinvolte, e confidando nella solidarietà e nel dialogo con le associazioni per l’accoglienza, la strada migliore da percorrere per portare avanti la nostra battaglia d’amore che, in ogni caso, non finisce qui. NON CI DAREMO PACE FINCHE’ I DIRITTI DEI BAMBINI IN ATTESA DI ADOZIONE NON SARANNO TUTELATI. NEL PIENO RISPETTO DELLE NORME DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E DEI RISPETTIVI PAESI.





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